CapoLavoro e Barattolo: una nuova, grande avventura

CapoLavoro e Barattolo:
una nuova, grande avventura


Nei momenti più inaspettati possono fiorire opportunità uniche e preziose. Questo pensammo nel 2020, quando ci si presentò la possibilità di subentrare nella gestione dei servizi per la disabilità dell’allora Cooperativa Sociale La Bottega, storica realtà che per più di 20 anni ha promosso iniziative e progetti per l’integrazione sociale di persone con disabilità intellettiva.

I due servizi erano il centro diurno CapoLavoro a Grugliasco, immerso nel verde del Parco Culturale Le Serre, e il centro Barattolo di Rivoli.

Quattro chiacchiere
con Laura Disabato

Paradigma già gestiva due centri e una comunità residenziale a Torino (diventate due pochi giorni fa), sul territorio della Cicoscrizione 8 che circonda La Fabbrica del Chinino. Era il momento giusto per una nuova avventura: per la Cooperativa e per Laura Disabato, educatrice con una lunga esperienza nella nostra Educativa Territoriale Minori, che dei due nuovi centri diventava la Cooordinatrice.

Ciao Laura! Guardiamo indietro: l’avventura con i centri CapoLavoro e Barattolo è partita in mezzo a un vento forte: eravamo in piena pandemia

Eravamo in pieno Covid e dopo un anno e mezzo di chiusura! Quando abbiamo riaperto i centri, il 16 novembre 2020, iniziava un nuovo mondo per tutti, educatori, famiglie e ragazzi. Questi ultimi in particolare, non avrebbero trovato solo mura rinnovate di bianco, ma una nuova organizzazione che risentiva delle forti restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria in corso…

Avrebbero trovato anche un gruppo di educatori quasi completamente nuovo: per prima cosa dovevamo presentarci

Sì, la prima e più importante necessità era proprio presentarci ai ragazzi e alle famiglie. Chi era questa Cooperativa Paradigma? Dovevamo raccontarci e in qualche modo farci carico della fatica accumulata in quei lunghi mesi dalle famiglie. I nostri sono genitori anziani e l’anno e mezzo senza il centro era stato per loro davvero probante. Dovevamo anche fargli comprendere i cambiamenti: l’uso delle mascherine, la divisione in piccoli gruppi di massimo 5 persone, l’orario ridotto… non è stato facile abituarsi. Non tutti i ragazzi sono da subito tornati a frequentare: vuoi per le paure per il Covid, per le restrizioni imposte da vaccini e tamponi o semplicemente per il desiderio della famiglia di conoscerci piano piano.

Una ripartenza a piccoli passi, con qualche difficoltà ma anche tante note positive

Voglio sottolineare proprio queste. Se da un lato ci siamo dovuti confrontare con ovvie difficoltà organizzative, dall’altro le limitazioni imposte dall’emergenza in corso ci hanno permesso di conoscere meglio i ragazzi. L’organizzazione giornaliera in piccoli gruppi ha concesso a ognuno di loro – e di noi – un tempo e un’attenzione più personale. Nella difficoltà è emerso così un grande vantaggio: abbiamo instaurato una solida relazione personale ed educativa sui cui porre base per tutti gli anni a venire.

Dopo l’estate, il ritorno alla normalità

A settembre 2021 abbiamo allargato i gruppi e iniziato attività più simili a quelle di un centro diurno fuori dall’emergenza. In autunno i ragazzi erano ormai quasi tutti tornati. Da lì in poi si è delineata la quotidianità dei centri per come la viviamo oggi… due centri ancora giovani in questa loro nuova vita, ma già in grado di fornire risposte importanti a due territori, quelli di Rivoli e Grugliasco, che esprimono importanti bisogni, ma anche soprendenti risorse.

Arriviamo all’oggi: CapoLavoro e Barattolo si prendono cura di persone con disabilità lieve e medio lieve. A che punto siamo?

Siamo a casa! Questo ci dicono i ragazzi. Anzi, per la precisione… casa e lavoro. Loro identificano il centro come un luogo familiare dove vanno a lavorare. “Domani vado a lavorare”, “Sto con i miei amici”, “Vado da Paradigma!”.

A proposito dei ragazzi: dacci qualche numero

Abbiamo 24 ragazzi a Grugliasco e 22 a Rivoli.
12 ne seguiamo con le Educative Territoriali e 3 con il Progetto Fenice (sono persone con esigenze fisiche specifiche, a cui destiniamo tempi e attività particolari). Lo staff è composto da 13 persone: 11 educatori e 2 consulenti per le attività di giardinaggio e falegnameria.

Molti ragazzi frequentano i centri da tanto tempo e si aspettavano il ritorno di alcune attività storiche. A queste abbiamo man mano aggiunto molto di nostro

Esattamente! Voglio citare il Laboratorio di Teatro, che come quello di Canto ci permette di far lavorare i centri insieme, l’attività di giardinaggio, il laboratorio di bricolage e produzione di oggetti. Quest’ultimo in particolare è un modello che Paradigma sperimenta in tutti i suoi centri: recuperiamo oggetti, li restauriamo insieme ai ragazzi con le tecniche più diverse (bricolage, traforo) e gli doniamo nuova vita. Diventano i nostri oggetti solidali. “Nulla si distrugge, tutto si trasforma”: tutto e tutti si meritano si meritano una seconda vita e possono regalarci un’inaspettata grande bellezza.

“Vado a lavorare” ce lo dicono sempre anche i ragazzi che frequentano La Fabbrica del Chinino a Torino. Come a Rivoli e Grugliasco, anche lì lavoriamo sulla valorizzazione delle risorse della persona con disabilità

Sul loro recupero, sulla valorizzazione e sulla loro connessione con la comunità che ci circonda. Lavoriamo mantenendo alta l’attenzione alla cura e ai bisogni delle persone che seguiamo, ma crediamo sia importante favorirne la naturale capacità di fare qualcosa con l’esterno, per la comunità tutta. Penso al laboratorio di giardinaggio: dalla collaborazione con gli amici del Parco Le Serre è nata la possibilità di abbellire alcune aree del Parco che ci ospita a Grugliasco. Spazi pubblici restituiti più belli alla collettività.

Ieri, oggi, domani: gli obbiettivi per il 2023?

Due grandi temi mi stanno particolarmente a cuore. Il primo: trovare una nuova sede per il centro di Rivoli. Per molti anni è stato ospitato nei locali della Parrocchia “Santa Maria della Stella” in Via Piol. È arrivato il momento di crescere: sentiamo l’esigenza di una sede più capiente, in grado di accogliere le tante idee che abbiamo in serbo per i ragazzi.

Il secondo tema riguarda l’apertura verso l’esterno: sempre più vogliamo rendere CapoLavoro e Barattolo “centri di comunità”, che lavorano con – e per – il territorio che li circonda. In questi primi due anni abbiamo conosciuto tanti amici e fatto cose importanti insieme: penso al gruppo di Grugliasco Giovani, con cui ogni venerdì progettiamo nuove attività, agli amici dell’asilo nido Akuna Matata di Grugliasco, al lavoro con alcune case di riposo del territorio, alla conoscenza con la rete dei commercianti di zona.

Quasi in chiusura, parliamo di te, Laura. Il 16 novembre 2020 anche per te è iniziata un’avventura nuova e inaspettata. Dopo tanti anni di lavoro nei servizi per minori della nostra Cooperativa ti assumevi una bella e nuova responsabilità

Sì… mai avrei pensato di diventare coordinatrice, ma mi ci sono buttata di cuore.

Era tutto nuovo anche per me, ma sapevo che l’esperienza nella squadra dell’Educativa Territoriale Minori mi sarebbe tornata utile. Nei tanti anni di lavoro con i minori, con i genitori e con i Servizi sociali avevo imparato a gestire quanto di più delicato e prezioso ci sia nelle nostre professioni: la relazione. Sapevo di avere gli strumenti adatti per costruire il giusto dialogo con le famiglie dei nostri ragazzi: un rapporto fra pari, dove lavoriamo insieme per la cura del figlio. “Occupiamoci insieme di lui. Come farlo al meglio?”. Un insegnamento prezioso che ho cercato di trasmettere a tutto lo staff.

Chiudiamo in bellezza: il momento più bello

I primi soggiorni al mare l’estate scorsa!

Siamo stati bene, siamo stati famiglia. Quella in soggiorno è una quotidianità più intima e personale. I ragazzi si aprono di più e noi operatori con loro. Cadono le barriere e sole e divertimento rilassano mente e corpo. C’è chi durante l’anno parla poco… e in soggiorno diventa un chiacchierone. C’è chi di solito sta un po’ defilato, ma lì diventa il capobanda in discoteca. C’è chi ti abbraccia… per la prima volta!